IL VINO SFUSO: ISTRUZIONI PER L’USO
“Prima di andare in bottiglia il vino è tutto sfuso”.
L’apparente banalità di questa affermazione non deve distogliere dal fatto che essa enunzia una sostanziale verità da contrapporre ad un diffuso pregiudizio; il “vino sfuso“ richiama nell’immaginario di molti un vino scadente che non ha meritato la bottiglia, d’altro canto, per chi si accontenta delle apparenze, la intramontabile bottiglia con una elegante etichetta ed un tappo di sughero ben sigillato sono elementi che rassicurano sulla bontà del contenuto ed inducono a un giudizio positivo.
Il superamento di questo pregiudizio è parte primaria della nostra missione aziendale. Fatta questa premessa, un altro è l’aspetto che ci preme sottolineare, cioè la differenza tra la forma di vendita della grande distribuzione o delle enoteche e quella alternativa da noi proposta.
Nel primo caso sarete proiettati davanti ad una grande scaffalatura con tante bottiglie ben allineate, magari ordinate per regione di provenienza e per tipologie, (fate sempre attenzione all’annata di vendemmia o correrete il rischio, soprattutto per i bianchi, di prendere un vino vecchio e quindi spento o addirittura ossidato).
Se non siete competenti e non state andando a colpo sicuro cercando un prodotto che già conoscete, oppure se non trovate quello che è l’obiettivo del vostro acquisto, per orientarvi vi farete guidare dalla suggestione delle pubblicità che ci bersagliano, oppure potrebbe restarvi soltanto il prezzo che ritenete di dover riconoscere per 75 cl. di vino dignitoso.
Nel caso che ci riguarda, invece, siamo fiduciosi che voi apprezziate la possibilità di assaggiare preventivamente quello che vi state portando a casa, che apprezziate il consiglio o la consulenza di chi ha la passione del vino e fa della conoscenza delle varie produzioni una professione. Ma soprattutto siamo fiduciosi che sappiate riconoscere la convenienza economica della nostra formula rispetto a quella della grande distribuzione e a maggior ragione delle enoteche.
Ricordatevi sempre che la bottiglia di vino contiene generalmente 75 cl.. Se ne confrontate il prezzo a quello di un litro del nostro vino considerate che vi stiamo dando il 33% di prodotto in più. Inoltre dei soldi che pagate per una bottiglia acquistata al supermercato nel migliore dei casi soltanto il 25% andrà a remunerare il produttore del vino, il restante 75% remunererà costi della filiera di distribuzione, del packaging, del trasporto, della pubblicità (forse non state comprando principalmente vino).
Non è così nel nostro caso. La nostra proposta è una selezione di vini siciliani freschi, genuini e con bassissimo contenuto di solfiti. Essi provengono direttamente dalle cantine di produzione senza costi di intermediazione e con trascurabili spese di trasporto. Per quanto riguarda l’imbottigliamento, se ci porterete i vostri vuoti, non avrete alcun costo aggiuntivo.
I nostri vini non hanno nomi improbabili o fantasiosi, la denominazione che diamo corrisponde ai nomi dei vitigni che compongono l’uvaggio, elemento basilare, assieme alla zona di produzione, per capire cosa ci si può aspettare.
A questo punto vogliamo richiamare la vostra attenzione su alcuni accorgimenti che è importante praticare per garantire la conservazione del nostro sfuso dal momento dell’asporto a quello del consumo. Il vino, come qualunque alimento, è un composto “organico”.
La Natura, che ha previsto che ogni cosa abbia un ciclo definito, si occuperà ben presto di decomporlo per favorirne lo smaltimento. Per tale motivo, a meno che esso non sia stato saturato di additivi che inibiscono questi processi (e non è il nostro caso) non si può pretendere che si mantenga inalterato per un tempo indeterminato.
Sarà pertanto necessario che vi chiediate se il recipiente con il quale siete venuti ad acquistare il vino sia idoneo, oltre che per il trasporto, anche per la conservazione del vino. In ogni caso esso deve essere colmo e ben sigillato e se le temperature non sono molto elevate (minori di 20° C) potete lasciarvelo anche per mesi. Se, in base al tipo di consumo che prevedete di fare, ritenete che sia il caso di travasarlo in recipienti più piccoli o con altre caratteristiche, potete senz’altro usare recipienti in vetro (bottiglie, dame o damigiane).
Vanno pure bene le taniche in plastica, ma solo se costruite con materiali per alimenti (preferibilmente PET), risultano però più difficili da pulire e da asciugare. In entrambi i casi è importate ricordarsi di lavare bene anche il tappo spesso causa di cattivi odori. Se non consumerete tutto il vino acquistato nell’arco di pochi giorni è tassativo non lasciarlo nel recipiente originario parzialmente svuotato, ciò perché ogni volta che attingerete dal recipiente, inevitabilmente rinnoverete l’aria apportando nuovo ossigeno a contatto con il vino.
Bisogna avere coscienza del fatto che, una volta aperto il contenitore, l'ossigeno presente, a contatto con labevanda, avvia un processo che inizialmente ammorbidisce i sapori e apre gli aromi del vino (ossigenazione), ma dato che questo processo continua nell'arco di molte ore e giorni, il vino gradualmente si trasforma nel colore, nelle sensazioni olfattive e gustative fino a diventare imbevibile. Va precisato che non tutti i vini seguono nel tempo la stessa trasformazione per cui il grado di piacevolezza gustativa nel tempo è diverso caso per caso. In particolare questi fenomeni sono molto più marcati nei vini di bassa gradazione e acidità ( es. lambruschi, vini novelli, bianchi delicati, etc.).
Consigli per l’imbottigliamento (a vostra cura):
- le bottiglie devono essere lavate accuratamente e “sgrondate” poiché l’acqua residua potrebbe alterare l’equilibrio acido del vino;
- fare il livello del vino in modo che tra il tappo e il vino rimangano non oltre 1.5 - 2 cm;
- se si usano dei tappi a corona (consigliati) e se sono di confezioni aperte da tempo è opportuno sciacquarli con acqua contenete 2/3 gocce/litro di Amuchina quindi asciugarli. Usando tappi a corona di buona qualità è possibile conservare il vino anche per oltre un anno avendo cura di mantenerlo in un luogo fresco e lontano dai raggi diretti del sole.
Nel caso della bottiglia di vino aperta da riporre in attesa di una prossima bevuta, magari dopo qualche giorno, se non intendete travasarla in un contenitore più piccolo affinché sia nuovamente colma, comportatevi come segue:
- Se la vostra bottiglia è in vetro e disponete del gadget che aspira aria con relativo tappo a pressione potete provvedere alla tappatura in modo tale che il vino rimasto non abbia a disposizione aria.
- In ogni caso tappate tempestivamente la bottiglia (meglio un tappo a pressione), così rallenterete l’ossigenazione e quindi l’ossidazione del vino; genuino, giovane bianco o rosso che sia, se volete andare sul sicuro basta usare la regola dei 5 giorni: tappate la bottiglia e riponetela in frigorifero sia che contenga un vino rosso che bianco (obbligatoriamente in estate), programmando di consumarla in un massimo di cinque giorni.
- Con i vini rossi, tirate la bottiglia fuori dal frigorifero almeno 1 ora prima del consumo in modo che il vino si adegui alla temperatura ambiente (14-18 gradi).
- Per i vini bianchi o rosati sono sufficienti pochi minuti di ambientamento prima di degustarli.
Mantenere bottiglie di vino aperte e smezzate oltre i 5 giorni è come giocare a golf dopo un temporale, si può provare ma i risultati sono diversi. Dopo un certo tempo sarà servito un vino che ha perso gran parte delle caratteristiche più apprezzabili; l'aroma inizierà a cambiare e la freschezza e la fragranza degli odori e sapori si appiattirà. Ad un certo punto vi troverete di fronte ad un vino ossidato o, al peggio, in fase di acetificazione.